La modalità di smart working o ibrida, che alterna lavoro in presenza e lavoro in remoto, è una scelta sempre più adottata dalle imprese italiane.
Ma mentre i vantaggi per i lavoratori sono chiari e condivisi, non sempre si conoscono i benefici misurabili per le aziende. Incremento della produttività, taglio dei costi, miglioramento della qualità della vita e supporto alla sostenibilità ambientale: in realtà i punti di forza dello smart working sono tanti e coinvolgono tanto i lavoratori quanto le imprese e l’ambiente.
Ma andiamo con ordine e approfondiamo, punto per punto, tutto ciò che deve sapere un’azienda interessata ad applicare misure di smart working.
Di preciso cos’è lo smart working? Evoluzione del telelavoro che prevedeva la definizione di un luogo e un orario univoco in cui lavorare, lo smart working o lavoro agile è una modalità flessibile di organizzazione del lavoro subordinato in termini di tempo e spazio. Come dichiara la Legge 81/2017, l’obiettivo di questo approccio lavorativo è incrementare la produttività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
Infatti la prestazione lavorativa viene eseguita in parte all’interno di locali aziendali e in parte all’esterno, senza una postazione o orari fissi e predeterminati. Infatti, sulla base di un accordo preso tra le parti, gli unici vincoli da rispettare sono i limiti di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale definiti dalla legge e dal contratto collettivo di riferimento.
Non è un caso che, come registra l’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano, il 58% delle grandi imprese italiane abbia già avviato progetti di smart working con un totale di 570 mila lavoratori agili, di cui il 76% si dichiara pienamente soddisfatto del proprio lavoro, contro il 55% dei colleghi che operano ancora in modo tradizionale. Il lavoro agile, come già annuncia il nome stesso, semplifica la vita di imprese, lavoratori e ambiente. Infatti i vantaggi ci sono e riguardano proprio tutti.
Ogni imprenditore dovrebbe conoscere i benefici economici che lo smart working può apportare alla propria azienda, in termini di riduzione di costi, guadagni e reputazione. In particolare, l’Osservatorio Smart Working stima che ogni azienda adottando misure di lavoro agile possa:
risparmiare il 30% sui costi della gestione dei luoghi fisici di lavoro;
incrementare del 15% il tasso di produttività di ogni lavoratore;
ridurre del 20% il tasso di assenteismo.
Senza dimenticare che lo smart working si trasforma anche in una leva per attrarre nuovi talenti, come dichiara il 79% degli stessi lavoratori e riduce del 25% il turnover dei dipendenti*, rispetto alle imprese che non offrono la possibilità di lavorare in modo flessibile.
I benefici di adottare misure di lavoro agile coinvolgono anche i lavoratori stessi con un miglioramento significativo dell’equilibrio vita-lavoro. Ad esempio, un dipendente con la possibilità di lavorare da remoto anche solo un giorno a settimana risparmia in media 40 ore all’anno di spostamenti, spese e relativo stress. Quindi, la riduzione di tempi e costi di trasferimento casa-lavoro e la flessibilità di luoghi e orari contribuiscono ad aumentare in modo considerevole la motivazione e la soddisfazione del lavoratore.
E non finisce qui. Lo smart working contribuisce anche alla sostenibilità ambientale permettendo:
una riduzione delle emissioni di CO2: con solo un giorno di smart working a settimana, un lavoratore che percorre in media 40 km per recarsi a lavoro può abbassare di 135 kg ogni anno le emissioni di CO2;
una riduzione del traffico;
un miglioramento nell’utilizzo dei trasporti pubblici.
Quindi, se il tema green rientra nella filosofia o negli obiettivi della tua impresa, lo smart working, integrato ad altre misure (qui trovi qualche consiglio interessante), può essere un ulteriore passo nella direzione della riduzione e miglioramento dell’impatto ambientale della tua azienda.
Idealmente prima di applicare misure di lavoro agile alla tua attività, è fondamentale redarre una strategia con un piano a lungo termine che definisca l’organizzazione delle risorse, dei compiti, degli strumenti e della tecnologia necessaria per lavorare da remoto.
Può essere utile cominciare con una prova pilota di 1-2 giorni a settimana in regime di smart working da alternare al resto dei giorni in ufficio, valutando sempre sul breve e lungo periodo i risultati raggiunti con il lavoro agile. Questo permetterà di capire bene tutte le dinamiche, isolare eventuali criticità e ottimizzare i flussi di lavoro.
Abbiamo raccolto alcuni consigli per riuscire ad applicare nel modo più efficiente, lo smart working alla tua azienda:
1. Mettiti a tavolino con i tuoi soci per definire compiti e fissare delle scadenze. Sarà necessario anche mettere a calendario delle videochiamate con i tuoi collaboratori per verificare l’avanzamento dei lavori, oltre che incontri virtuali per allineare tutto il team.
2. Dotati della tecnologia necessaria. Infatti è impensabile adottare misure di lavoro agile senza offrire ai collaboratori gli strumenti necessari a svolgere al meglio il proprio lavoro. Dal PC alla VPN, fino a programmi che tutelino il trattamento di dati sensibili dei clienti e dell’azienda stessa. In questo articolo trovi tutte le informazioni sul kit necessario a ogni smart worker.
Come abbiamo visto, i vantaggi dello smart working possono essere molto rilevanti per tutti se l’approccio viene messo in atto con criterio, condivisione e visione a lungo termine. Sicuramente si tratta di una misura importante per migliorare i processi e la vita lavorativa.
E noi, da sempre promotori del benessere delle persone a lavoro, teniamo a ricordare che siamo concretamente al fianco di imprenditori e aziende che sposano questa filosofia con servizi e promozioni dedicati. Ora hai tutte le informazioni che ti servono per introdurre lo smart working nella tua azienda.
* Dallo studio di State of Remote Work.