Dall’imbracatura anticaduta al dispositivo anticaduta retrattile fino agli assorbitori di energia, i connettori, i cordini, le funi e i dispositivi di ancoraggio, discesa e collegamento: tutte le aziende e gli operatori che lavorano in quota devono conoscere le diverse tipologie di DPI anticaduta. Solo una conoscenza approfondita permette di scegliere i migliori dispositivi da utilizzare durante le attività che si effettuano a un'altezza superiore a 2 metri rispetto ad un piano stabile.
La sicurezza sul lavoro è una priorità imprescindibile, soprattutto in contesti ad alto rischio come quelli legati ai lavori in quota. In settori come l’edilizia, la protezione dei lavoratori da cadute dall’alto è un obbligo normativo indicato dal D.Lgs. 81/08 e una responsabilità fondamentale per ogni datore di lavoro. In questo contesto, l'uso dei DPI anticaduta rappresenta un presidio fondamentale per garantire la sicurezza e l’incolumità dei lavoratori.
Nella guida alla scelta dei DPI anticaduta, gli specialisti Rossetto offrono una panoramica dei sistemi e dei dispositivi di protezione individuale per attrezzare il personale che lavora ad alta quota, includendo un supporto alla scelta consapevole dei prodotti idonei e certificati per questo tipo di mansioni.
I DPI anticaduta sono Dispositivi di Protezione Individuale progettati per proteggere i lavoratori da incidenti legati a cadute dall’alto, che possono portare a gravi infortuni o, in casi estremi, alla morte. L’uso di questi dispositivi salvavita è obbligatorio ogni volta che il rischio di caduta non possa essere ridotto con misure collettive di protezione.
I DPI anticaduta si compongono di diversi dispositivi che operano in sinergia per offrire la massima protezione. È fondamentale conoscere le diverse tipologie, i rispettivi usi e le normative che regolamentano ogni dispositivo anticaduta.
L’imbracatura anticaduta rappresenta il fulcro del sistema di protezione individuale nei lavori in quota. Deve garantire il corretto sostegno del corpo in caso di caduta, distribuendo le forze d’arresto in modo sicuro su cosce, bacino e spalle. Ogni imbracatura di sicurezza è progettata per essere utilizzata con sistemi di arresto caduta, posizionamento o accesso mediante fune. Dal punto di vista normativo, le imbracature anticaduta rientrano nella normativa EN 361 – specifica i requisiti delle imbracature anticaduta, con punti di attacco dorsali o sternali per l’arresto della caduta. In alcuni casi possono essere integrate con norme EN 358 (posizionamento sul lavoro) o EN 813 (posizione seduta).
I connettori (moschettoni, ganci, grilli) collegano tra loro i vari elementi del sistema anticaduta. Devono garantire resistenza meccanica, facilità d’uso e sicurezza della chiusura. Sono disponibili in diverse forme e materiali, con sistemi di chiusura automatica o manuale. La loro regolamentazione è data dalla norma EN 362 che specifica i requisiti per i connettori utilizzati nei sistemi di protezione contro le cadute dall’alto.
Gli assorbitori di energia sono dispositivi che limitano la forza di arresto trasmessa al corpo dell’operatore durante una caduta. Agiscono deformandosi o aprendo una fettuccia interna al momento dell’impatto. Vanno utilizzati in combinazione con cordini e dispositivi di ancoraggio. Sono regolati dalla norma EN 355, che stabilisce i criteri minimi per l'efficacia degli assorbitori, garantendo che possano sopportare le forze di una caduta e proteggere adeguatamente l'operatore.
I cordini (con o senza assorbitore) e le funi (statiche o dinamiche) sono componenti essenziali nei sistemi di protezione contro le cadute. Consentono il collegamento tra l’imbracatura e il punto di ancoraggio, oppure permettono la movimentazione controllata dell’operatore in verticale o in sospensione. I cordini sono comunemente impiegati nei sistemi di posizionamento o arresto caduta e sono regolamentati dalla norma EN 354. Le funi semi statiche sono fondamentali nei lavori su fune o nei salvataggi e fanno riferimento alla norma tecnica EN 1891 tipo A che identifica i requisiti per corde a bassa elasticità (semi statiche), usate in accesso su fune, posizionamento, salvataggio.
I sistemi di arresto caduta con dispositivi retrattili consentono la libertà di movimento dell’operatore e in caso di caduta, si bloccano riducendo la distanza di caduta, grazie al meccanismo automatico di riavvolgimento del cavo o della fettuccia. Il dispositivo anticaduta retrattile è indicato in lavori che prevedono spostamenti verticali e deve essere usato in configurazioni corrette per garantire efficacia e sicurezza. La normativa di riferimento dei dispositivi retrattili è la EN 360 che definisce i requisiti per tutti i dispositivi anticaduta di tipo retrattile, sia a cavo che a fettuccia, con o senza dissipatori integrati.
I dispositivi di ancoraggio sono l’elemento strutturale che consente il collegamento tra il lavoratore e il sistema anticaduta. Possono essere temporanei o permanenti, fissi o mobili, e devono essere compatibili con il tipo di intervento previsto. La norma di riferimento è EN 795 che definisce i dispositivi di ancoraggio permanenti (non DPI) e portatili (DPI) suddividendoli in 5 categorie: A, B, C, D, E.
Utilizzati in lavori su fune o spazi confinati, questi dispositivi permettono la risalita, la discesa e il posizionamento sicuro su corde semi statiche. Sono fondamentali nei contesti dove l’accesso non è possibile tramite strutture fisse. Comprendono discensori, bloccanti, cordini regolabili e simili. Devono rispettare diverse normative in base alla tipologia di dispositivo e all’utilizzo:
EN 12841 – per dispositivi regolabili su fune (tipi A, B, C: anticaduta, bloccante e discensore per accesso su fune).
EN 341 – per dispositivi di discesa di emergenza.
EN 567 – per bloccanti su corde semistatiche (uso sportivo o accessori secondari).
EN 1891 tipo A – corde semi statiche impiegate in accesso su fune.
Essenziali nei contesti di salvataggio o accesso mediante fune, questi DPI consentono la movimentazione controllata di un operatore verso il basso o verso l’alto. Comprendono discensori, carrucole, argani e paranchi, spesso integrati nei kit di salvataggio o evacuazione. Le norme di riferimento variano in base alla tipologia di azione da compiere:
EN 341 – per dispositivi di discesa controllata in emergenza. EN 1496 – per dispositivi di sollevamento per il recupero. EN 12278 – per carrucole usate nelle operazioni di sollevamento. EN 1891 tipo A – corde a bassa elasticità per sollevamento/discesa in sicurezza.
I kit di salvataggio rappresentano un presidio indispensabile per il recupero rapido e sicuro di un operatore in difficoltà, ad esempio sospeso nel vuoto a seguito dell’attivazione di un sistema anticaduta.
Questi kit sono progettati per consentire interventi efficaci in situazioni di emergenza, riducendo al minimo i tempi di sospensione e i rischi correlati, come la sindrome da sospensione.
Secondo il D.Lgs. 81/08 e le linee guida l’uso di DPI anticaduta richiede sempre un piano di emergenza e recupero in caso di caduta.
I kit di salvataggio sono generalmente composti da dispositivi come discensori, corde statiche, moschettoni, carrucole e talvolta da sistemi di sollevamento meccanici. Gli elementi che li compongono devono rispondere a precise normative europee, che ne certificano l’affidabilità e la sicurezza d’impiego. Le principali norme di riferimento per i kit di salvataggio sono:
EN 567 – riguarda i bloccanti meccanici utilizzati su corde semi statiche o dinamiche, fondamentali per la risalita o la stabilizzazione durante le operazioni di recupero. EN 1891 tipo A – norma relativa alle corde a bassa elasticità, specificamente progettate per attività di accesso su fune, salvataggio e posizionamento. EN 12278 – disciplina l’uso delle carrucole, dispositivi integrati nei kit per agevolare il recupero o la calata controllata dell’infortunato.
Scegliere i DPI anticaduta più idonei non significa solo confrontare i diversi prodotti: occorre iniziare da un’analisi approfondita delle mansioni, dell’ambiente di lavoro e dei possibili rischi coinvolti. Senza tralasciare il ruolo chiave della formazione e della manutenzione periodica quando si parla di DPI.
Gli specialisti Rossetto hanno riassunto in 8 punti i passaggi chiave che ogni azienda e lavoratore dovrebbe adottare quando si tratta di scegliere, acquistare e utilizzare i sistemi anticaduta.
1. Valutazione dei rischi Identificare i rischi associati alle attività in quota, considerando il tipo di lavoro e l’ambiente in cui viene svolto. La valutazione deve essere documentata nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).
2. Conoscenza della normativa È cruciale rispettare le normative di sicurezza vigenti, in particolare il D.Lgs. 81/08, che regolamenta l’uso dei DPI per lavori in quota, nonché le normative specifiche per ogni dispositivo.
3. Identificazione dei DPI necessari In base ai rischi identificati, è possibile individuare i dispositivi anticaduta più idonei, tenendo conto delle condizioni specifiche dell’ambiente di lavoro, come l’altezza e la tipologia di attività.
4. Selezione dei DPI La scelta dei DPI deve rispondere agli standard di sicurezza e alle normative applicabili. Ogni tipo di dispositivo anticaduta svolge un ruolo fondamentale nella protezione del lavoratore.
5. Formazione dei lavoratori È essenziale fornire ai lavoratori una formazione adeguata sull'uso corretto dei DPI anticaduta. La formazione include le modalità di indossamento, la manutenzione e la gestione dei dispositivi.
6. Verifica e manutenzione Ogni DPI deve essere ispezionato regolarmente per verificarne l'integrità. La manutenzione deve essere eseguita da personale qualificato, seguendo le linee guida stabilite dalle normative.
7. Punti di ancoraggio sicuri Prima di ogni operazione in quota, è fondamentale assicurarsi che i punti di ancoraggio siano sicuri e stabili. L'uso esclusivo di strutture appositamente progettate è imprescindibile.
8. Marcatura CE e conformità La marcatura CE è un requisito essenziale per garantire che i DPI anticaduta rispettino le normative europee di sicurezza. I dispositivi marcati CE sono stati testati e certificati per garantire che rispondano agli standard di sicurezza previsti dal regolamento UE 2016/425 sui DPI.
L’efficacia dei DPI anticaduta si completa attraverso la scelta del corretto abbigliamento da lavoro: indumenti tecnici, scarpe antinfortunistica, guanti e accessori devono garantire non solo protezione, ma anche comfort e massima libertà di movimento per lavorare in sicurezza e senza ostacoli. Per i lavori in quota, particolare attenzione va posta alle calzature antiscivolo con puntale rinforzato, normate EN ISO 20345, e ai guanti che proteggono senza limitare la manualità, conformi alle norme EN 388 e EN 420.
Affidarsi agli specialisti Rossetto significa non solo poter scegliere tra un’ampia linea di sistemi anticaduta dei migliori brand, ma contare su un servizio di consulenza mirato che parte dall’analisi delle reali esigenze operative. Richiedi una consulenza gratuita e garantisci ai tuoi lavoratori un ambiente sicuro, conforme e protetto.